giovedì 17 settembre 2009

La poesia è una malattia del cervello...



"Canone a cinque"

Giro tra le dita

corde stringono i movimenti

apro la bocca per urla mute

vocali restano in gola

esausta di pensieri

stordenti assolati

ardesia e sabbia

riempiono le parole

Insane abitudini

su tasti di ebano e avorio
...


Anto & Sandro (2 la vendetta)


Aridaje...ma stì due ce provano ancora? Nun siete boni...lo volete capire o no!


Il titolo del post è di Alfred Victor de Vigny

6 commenti:

  1. Dunque, sarà anche un titolo di De Vigny, ma mi chiedo: se la poesia è una malattia del cervello, il cervello cosa partorisce quando è sano? E poi: se le vocali restano in gola, che fine fanno le consonanti? Interrogativi esistenziali suggeriti dalla vostra bella poesia che sarà pure un canone a cinque, ma un valido concerto a quattro... mani! Ciao, cara MdF. Guido

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  2. Cioè...'sti due parlano come codici fiscali? M cs ccch vgln dr?!!

    Bel titolo...meglio non essere normali allora :)

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  3. anch'io parlo come un codice fiscale.. eheh.. sarà che pure io son malata.. però.. beh.. a me sono piaciuti questi versi.. s&a*****

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  4. Vidi un film. Si chiamava il "canone inverso", mi è rimasto dentro. Nell'anima conficcato come una lama che stenta ad uscirne o che io non voglio fare uscire.

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  5. Mah, credo che possiamo provare a essere generosi e dare ad Anto e Sandro una terza possibilità.
    A proposito, ma la prima si può ancora leggere?

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  6. amo le metafore e i codici cifrati... io li promuovo... sbaglio?

    Clelia

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